giovedì 13 novembre 2014

Hunger Games University!

Attualmente sono impegnata nella ricerca disperata di un'aula studio che si possa definire a metà strada tra la mia casa e quella del mio ragazzo, per ritrovarci allegramente lì insieme e studiare; già quell'azione tanto cara agli studenti universitari che preferirebbero tagliarsi le vene piuttosto che compierla. Sì, sto parlando di me che, oltre alla ricerca dell'aula studio, starei - molto circamenoquasi - studiando. Ho fatto un paragrafo, dai! Okay, fate finta che non ho detto nulla, mantenete con me il segreto: sono una ragazza diligente e bravissima che studia con impegno 24 ore su 24. È una balla così grande che dubito vivamente qualcuno ci creda sul serio.
Btw, cosa mi conduce qua? Ebbene, oltre il fatto che non voglio studiare e quindi ho pensato di aggiornare il mio blog piccolo e carino, anche l'idea di questo post mi stuzzicava la mente da un bel po'. Il titolo, ci tengo a precisare, è stata un'idea del mio ragazzo (ti ho dato i diritti d'autore, contento?).
Ed adesso *rullo di tamburi* ... E se l'università fosse come gli Hunger Games?
Sto immaginando molte facce che arricciano il naso e dicono: "Ma veramente non c'è bisogno di immaginarlo, lo è già!". Tristemente concordo con voi. Secondo me la Collins non ha preso ispirazione dai reality show, ha dato un'occhiata ai siti ed all'organizzazione degli atenei italiani e ci ha scritto la sua famosa trilogia. 
Ma procediamo per gradi. Dunque, i Distretti, nella saga, sono 12 - 13 volendo. Cosa sappiamo di questi distretti? Quelli dal primo al quattro circa sono i 'Favoriti'. Adesso proiettiamolo nel mondo accademico. I Distretti fav- ops, volevo dire le Facoltà favorite agli Hunger Games ("Prendi una laurea e scappa") sono quelle scientifiche. Sì, loro sono i favoriti, su di loro Panem scommetterebbe la qualunque perché non importa mai quando si laureano quegli studenti. Loro hanno una probabilità più alta di trovare impiego nel mondo del lavoro e vincere gli Hunger Games della vita. 
Poi ci sono quelli che ce la fanno e non ce la fanno: le facoltà giuridiche/politiche e di formazione. Con loro se sono veramente bravi c'è un'alta probabilità di vittoria, ma devono avere tutte le carte in regola ed i giusti sponsor. 
Infine, ma non per ultima analisi, ci siamo noi: quelli delle facoltà umanistiche e psicologiche. Noi, i reietti dell'Ateneo/Panem. Noi che non riceveremo mai uno sponsor e verremo fatti fuori per primi durante i Giochi. Gli sfigati.
Ci tengo a precisare che questo post non vuole essere discriminatorio verso alcuna facoltà o percorso di studio. Mi sto semplicemente passando il tempo a fare analogie strane per non studiare. Ho molti amici che studiano in corsi di studio più svariati e rispetto le loro scelte, così come loro rispettano la mia. Detto ciò, proseguiamo!
Vi starete dicendo che, okay, vi va bene questa classifica delle facoltà - volendo. Ma quando si entra nel vivo dei Giochi? Eh, un attimo di pazienza!
Intanto dobbiamo sopravvivere alla Mietitura aka test di accesso, modulistica svariata per l'immatricolazione, presentazione di piani di studio scelti in momenti di scarsa lucidità e sopravvivere alla Segreteria. Molti periscono in questa prima fase, a differenza degli Hunger Games.
I Tributi che ce l'hanno fatta ricevono un numero di matricola che - salvo cambiamenti di idee - resterà tale per un tempo indeterminato. Perché sì, quando ci iscriviamo all'università sappiamo quando entriamo, ma non quando ne usciremo!
Adesso hanno inizio i veri Hunger Games!
Sul sito della tua facoltà (sempre che funzioni, non si tratti di un labirinto che neanche Dedalo avrebbe mai potuto progettare!) spunta la famigerata data dell'inizio delle lezioni. I Tributi con sponsor inizieranno a fare raccolta di materiale quale penne, quaderni, tablet di ultima generazione per raccogliere più appunti possibili durante i Giochi ed uscirne indenni durante la sessione di esami. Quelli che sponsor non ne hanno, prenderanno una penna che scrive ancora dai tempi del 15/18 ed un foglio di carta dove qualcuno ha appuntato una ricetta per una crostata di mele che ha ancora un po' di spazio libero per degli appunti.
Esce la data e tutti i Tributi sono là, frementi, pronti - più o meno - all'inizio delle lezioni. Ma gli orari? E le aule? Per quelli i poveretti dovranno attendere la sera prima della suddetta data per saperne qualcosa ed è in quel preciso momento che inizierà la mattanza.
Lezioni agli stessi orari, in luoghi completamente diversi. Lezioni per otto ore consecutive durante le quali dovranno sposarsi di aula in aula, possibilmente in apparati didattici decisamente distanti. Solo in pochi ce la fanno, sappiatelo, a sopravvivere a tutto questo. 
Dopo le prime due/tre settimane di lezione - se tutto va bene - i Tributi hanno raccolto informazioni a sufficienza sul materiale didattico necessario per sostenere gli esami. Ripeto, se tutto va bene. Altrimenti a furia di appostamenti strategici al prof e mail anonime forse si avrà il tanto richiesto materiale didattico.
Tutti diranno "Bene, adesso devono solo studiare!". Ed invece no! Anche procurarsi il materiale è un'operazione complessa che richiede un impegno costante e degli sponsor ben informati a riguardo. Serve qualcuno che sia l'ombra del prof e si assicuri che una domenica mattina non cambi il programma già pubblicato - e magari acquistato dallo studente sfortunato - senza un motivo apparente. Dopo di ché reperire i testi non è così facile, alcuni docenti scelgono o libri scritti di loro pugno introvabili o che costano quanto un completo firmato, o libri dell'ante guerra che neanche i librai ultracentenari conoscono. Altri Tributi periranno in questa ricerca.
Terminata questa fase, finalmente non resta che prepararsi per gli esami delle sessioni. Il tutto continuando a seguire le lezioni, avere una vita sociale e cercando di riposare almeno otto ore a notte. In pochi riescono a mantenere tutte e tre le costanti attive nel periodo di preparazione degli esami. Alcuni, ad esempio, smettono di studiare e si riducono all'ultimo momento.
Così siamo giunti alla tanto temuta sessione di esami e tu, Tributo/Studente ignaro di ciò che ti aspetta controlli freneticamente il sito con le date per sapere in quale giorno morirai per questa causa (persa).
La data c'è, stai studiando come un forsennato giorno e notte, mentre i tuoi colleghi ansiogeni hanno crisi di metà anno accademico e non sanno più se il programma è attendibile o no e gettano te, povero Tributo, nella crisi più totale. Ma nonostante tutto vai avanti nel tuo scopo e persegui la strada che ti condurrà in due strade: 1) se hai scelto una facoltà favorita o di quelli che possono farcela, andrai verso il mondo del lavoro; 2) se hai scelto una facoltà sfavorita... Beh, la tua strada può essere solo quella del precariato o del senzatetto. 
Arriva il giorno dell'esame e l'unica cosa che puoi dire è:
"Possa la fortuna essere sempre a vostro favore!"

N.B.: questo post non vuole assolutamente dissuadere i liceali a non iscriversi all'università, né tantomeno essere di cattivo gusto. Spero di non aver offeso nessuno, è stato tutto enfatizzato per rendere il post decisamente verosimile. Quindi non prendete per oro colato quello che vi ho raccontato dell'università, è stato fatto solo con lo scopo di divertire il pubblico. Se le mie intenzioni fossero state travisate, chiedo anticipatamente scusa.
pace&amore.

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